BalcanicaMente
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Ampliare il ventaglio dei volontari che si occupano della “rotta balcanica”, raccontare queste storie e questa realtà contrassegnata dalla presenza “invisibile” di migliaia di giovani in fuga da guerre, mancanza di democrazia e distruzioni. Creare nuova solidarietà, ideare, progettare una nuova Europa accogliente e responsabile nel quadro mediterraneo e Medio orientale.
Sono gli obiettivi di Balcanicamente, il progetto voluto da Ipsia per rilanciare l’attenzione su une realtà scomoda quanto difficile, finanziato dal Piano giovani di zona di Trento.
A partire dal 2015, la rotta balcanica è percorsa da migranti soprattutto dei paesi medio-orientali (persone in fuga da Siria, Iraq, Palestina), ma anche orientali (Pakistan, Afghanistan e molti altri paesi) che, dalla Turchia, cercano di risalire l’intera penisola balcanica verso l’Unione Europea.

Nonostante diversi accordi internazionali abbiano cercato di bloccare questi ingressi in UE, i dati Unhcr riportano che nei primi 7 mesi del 2018, 21.963 migranti dalla Turchia sono approdati in Grecia, mentre continuano a rimanere aperti numerosi campi profughi sul confine serbo e lungo la Bosnia ed Erzegovina verso la Croazia.
IPSIA è impegnata dal 2015 lungo la Balkan Route, con interventi di emergenza (distribuzione pasti, vestiario, coperte e prodotti per l’igiene personale) e di sostegno psico-sociale per le decine di migliaia di persone in Bosnia e Serbia.

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